Tutti i media oggi sono pieni di questi acronimi: CAD e CAM. Ma cosa significa CAD? L’inglese ci da una mano per capirne il significato. CAD in ambito informatico è un acronimo usato per indicare due concetti che sono strettamente connessi ma differenti. Il primo si riferisce a Computer Aided Drafting, cioè disegno tecnico assistito da un computer e indica il settore dell’informatica che utilizza tecnologie tipiche del disegno tecnico (drafting).
Il software di Computer Aided Drafting crea un modello, tipicamente 2D, del disegno tecnico che descrive il manufatto. Per esempio, un sistema Computer Aided Drafting può essere impiegato da un progettista nella creazione di una serie di disegni tecnici come le piantine di un immobile con proiezioni ortogonali, in assonometria e compagnia bella.
Il secondo è Computer-Aided Design cioè “progettazione assistita dall’elaboratore”: in quest’ambito, che è il più comune, CAD indica il software dedicato del computer grafica per supportare l’attività di progettazione (design) di manufatti di qualunque tipo. L’obiettivo principale è la creazione di modelli, soprattutto in 3D. Computer Assisted Design, quindi creazione tramite il computer di qualche cosa. L’uomo, infatti, non disegna a mano libera, con pennarello o pennello ma con l’ausilio di un mouse.
E cosa significa CAM? Computer assisted manifacturing. In questo caso l’oggetto è realizzato da una macchina. Anche una scultura quindi può nascere dalla tecnologia nnovazion. La branca che beneficia maggiormente di questa sofisticata innovazione è l’Odontoiatria: esploriamone i dettagli.
Il dentista prepara ad hoc un dente per protesizzarlo; una speciale telecamera cattura i dettagli del moncone protesico. Tramite la posta elettronica, questa immagine particolare piena d’informazioni, è inviata a un tecnico specialista.
Si tratta perlopiù di file in forato STL cioè che contengono informazioni tridimensionali.
Il laboratorio, tramite l’odontotecnico disegna il dente nuovo, la corona che, nella fase finale, sarà cementata al paziente (procedura CAD).
Il file una volta elaborato è veicolato a una macchina che produce un grezzo per esempio in zirconia (Zr) tramite delle frese e una procedura per sottrazione genera la corona, cioè il dente artificiale, che completa il dente preparato (procedura CAM). Naturalmente l’operatore deve possedere nozioni di odontotecnica in primis, ma anche un po’ d’informatica. Il prodotto “machined” torna in mano all’odontotecnico che lo colora effettuando alcune cotture in uno speciale forno.
Il dentista verifica l’adattamento, l’occlusione e l’armonizzazione dell’elemento protesico. Ultimata questa fase, lo unisce in bocca al paziente. Ma quali sono gli innumerevoli vantaggi di questa tecnologia del presente e del futuro?
La precisione è straordinaria, ben superiore a qualsiasi manufatto protesico. La durata della protesi è incrementata. Per essere più scientifici si può affermare che la precisione di un lavoro fatto a mano è di circa 400-500 micron. Il “fit” di un lavoro CAD-CAM sfiora i 200 micron.
Riassumiamo brevemente i passaggi fondamentali:
Il software tramite l’impronta ottica dei denti del paziente (requisito importante per la tecnologia CAD-CAM) genera un file. La procedura in bocca è meno invasiva e più veloce. Sono eliminate le paste che quasi tutti noi abbiamo provato; il paziente non avverte così i conati di vomito.
I sapori forti, la dolenzia dopo la rimozione del cucchiaio da impronta, il desiderio impellente di risciacquare appartengono al passato. Il file generato è spedito dall’odontoiatra al laboratorio che utilizza questa tecnologia.
E i materiali da restauro odontoiatrico? Qui si apre uno dei più bei capitoli dell’odontoiatria moderna. Il substrato più utilizzato nel CAD-CAM è la zirconia.
Si tratta di un materiale dalle straordinarie caratteristiche. Si può definire un metallo dal colore bianco, pur non avendone tutte le caratteristiche. Questa sostanza inorganica ha la specificità di poter essere pre e post colorata così da adattarsi molto bene ai denti naturali. La sua resistenza è notevolmente superiore all’oro e alla porcellana. La placca che si forma nel cavo orale è di gran lunga inferiore rispetto ad altri materiali.
La biocompatibilità è totale. Finalmente in bocca non si formano più le correnti galvaniche così pericolose per l’organismo. Queste differenze di potenziale sono prodotte dal fenomeno del bimetallismo (avere in bocca diversi materiali metallici).
Nell’80% dei casi, in un uomo di 50 anni si riscontrano presenze di diversi metalli nel cavo orale e quindi di correnti galvaniche.
Oggi si parla finalmente di metal-free restoration. Si eliminano tutte le protesi che contengono sostanze metalliche.
L’avvento del CAD-CAM, in odontoiatria, con le dovute proporzioni, se non vogliamo paragonarlo alla scoperta del DNA, lo riteniamo simile all’innovazione tecnologica dello smartphone nella telefonia moderna.
Ci auguriamo che in futuro le strutture private e pubbliche abbiano a disposizione questa strumentazione. Il CAD-CAM, in medicina, rappresenta il binomio scienza e tecnologia al servizio dell’uomo, nella sua massima espressione.